L’ex cimatoria Campolmi nasce in una zona un po’ nascosta del centro storico di Prato. Storicamente l’antica “Cimatoria Campolmi Leopoldo e C.” era la più grande fabbrica ottocentesca all’interno delle mura medievali del centro storico pratese ed era specializzata nella cimatoria, cioè in una fase della lavorazione del tessuto che consiste nel taglio e nella regolarizzazione della superficie pelosa dei tessuti. La fabbrica era collocata nel popolare quartiere di S. Chiara, dove un tempo scorreva una gora che probabilmente favorì l’insediamento di numerosi artigiani che esercitavano l’arte di Calimala (lavorazione della lana), successivamente il nucleo originario fu riconvertito a mulino.
Solo nel 1863, quando la struttura venne rilevata da tre imprenditori già attivi nel settore tessile (fra questi anche Vincenzo Campolmi), venne ricondotta alla sua originaria vocazione tessile. La nuova società iniziò così una sistematica acquisizione delle aree limitrofe fino alla costruzione dell’intero complesso, del quale la parte più antica è da identificarsi con la struttura ad archi a crociera che oggi costituisce il piano terreno del Museo del Tessuto a Prato. Lo stabilimento cessò l’attività nel 1968, anche se alcune lavorazioni continuarono fino ai primi anni Novanta.