Il Centro Pecci per l'Arte Contemporanea è la prima istituzione italiana costruita ex novo per presentare, collezionare, documentare e promuovere le ricerche artistiche più avanzate. Fondato nel 1988, il Centro Pecci è un punto di riferimento internazionale per la sperimentazione dei molteplici linguaggi artistici contemporanei.
Voluto dall’imprenditore Enrico Pecci e donato alla città in memoria del figlio Luigi, il Centro fu costituito con il supporto di numerosi soci fondatori, tra i quali il Comune di Prato, l’Unione industriali, la Cassa di Risparmio di Prato e una fitta schiera di privati cittadini. L’obiettivo è stato quello di indagare tutte le discipline della cultura del nostro tempo, promuovendo la sensibilità verso l’arte emergente - nazionale e internazionale - attraverso programmi di mostre temporanee, attività didattiche, di documentazione e informazione, spettacoli ed eventi multimediali.
Nel tempo ha raccolto una collezione unica in Italia con oltre mille opere che mappano le tendenze artistiche dagli anni Sessanta ad oggi: pittura, scultura, cinema e video, installazioni, opere su carta, libri d'artista, fotografie, grafica, e progetti commissionati (da Anish Kapoor a Jan Fabre, da Jannis Kounellis a Sol LeWitt, così come dei grandi italiani del secolo scorso, come Mario Merz o Michelangelo Pistoletto). Le attività del Centro Pecci comprendono anche cinema, musica, performing arts, architettura, design, moda e letteratura. All’inizio degli anni Duemila il Centro Pecci ha deciso di raddoppiare la superficie espositiva e, allo stesso tempo, di ristrutturare l’edificio originario di Gamberini, che ormai presentava alcuni aspetti critici e obsoleti. I lavori di ampliamento sono stati affidati a Maurice Nio, l’architetto olandese fondatore dello studio di Rotterdam NIO architecten, uno dei più originali interpreti della cultura architettonica del nostro tempo.