Nella zona nord della città, ai piedi del Monte Ferrato, si estende il Parco di Galceti, che con la sua superficie di otto ettari, circondata da un’area protetta di seicento, si qualifica come la più vasta estensione verde di Prato.
Documentata in antichi testi fin dal 1045 con il nome di Calcito, questa ampia superficie naturale costeggia il torrente Bardena e fa parte di un importante territorio abitato fin dalla preistoria, come dimostrano i ritrovamenti di antichi strumenti per la caccia e gli affioramenti del diaspro rosso, utilizzato per produrre utensili.
Il parco è costituito prevalentemente da una pineta di pini marittimi ed è percorso da una fitta rete di sentieri che permette di attraversarlo nella sua totalità, dando così la possibilità di osservare le numerose specie vegetali e animali presenti. Tra gli animali ospitati si trovano: falchi, aironi, pavoni, cervi, daini, caprioli e cinghiali. Sono inoltre presenti numerosissime specie di uccelli stanziali e migratori che hanno fatto di quest’area il punto di riferimento per le loro tappe; tra questi sicuramente da citare è un’incantevole colonia di aironi cenerini che, ormai da diversi anni, ha scelto il parco per svernare.
Interessante la presenza di due laghetti con la funzione di oasi per la sosta e la nidificazione degli animali acquatici, come il cigno e il germano reale.
All’interno del bosco, i visitatori possono osservare, oltre agli esemplari faunistici in libertà, anche alcuni in recinti o voliere tra i quali scimmie, volatili e serpenti, curati e gestiti dal Centro di Scienze Naturali con l’obiettivo del riadattamento e del reinserimento nel loro ambiente naturale.
Il Centro è una Fondazione del Comune di Prato che comprende il Parco di Galceti e il Museo di Scienze Naturali che, con i suoi 750 mq di esposizione raccoglie uccelli, mammiferi, pesci, rettili, insetti, conchiglie, minerali, rocce, erbari e reperti archeologici locali.