Prato è conosciuta, già dalla fine del Settecento, per essere la “Manchester della Toscana”, la periferia industriale di Firenze. Ma è sbagliato credere che Prato sia una città fabbrica. Prato è, invece, una città verde, una delle città più green della Toscana.
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Ogni cittadino, grazie alla diffusa presenza di parchi pubblici (l’Ippodromo, il parco di Galceti, il parco fluviale del Bisenzio, i tanti giardini pubblici cittadini) e al sistema delle aree protette (Monteferrato, Calvana e Cascine di Tavola) ha infatti a disposizione oltre 39 metri quadrati di verde urbano (fonte Istat-Urbes).
Un patrimonio che è destinato ad aumentare nel prossimo futuro. È, infatti, in fase di progettazione il Parco Centrale di Prato che prevede di realizzare, entro il 2019, un spazio verde attrezzato di tre ettari all’interno delle mura storiche della città.
A Prato il rispetto per l’ambiente ha radici forti che affondano nel passato. È stata una delle prime città d’Italia a investire nella raccolta differenziata dei rifiuti, tanto che oggi ricicla oltre il 48% dei materiali raccolti. E fin dagli anni Ottanta è in funzione, in città, un impianto per la depurazione delle acque che poi, grazie a un apposito acquedotto industriale, vengono riutilizzate per alimentare le attività produttive umide tipiche dell’industria tessile (tintorie, rifinizioni, ecc..).