Con "Riversibility" o Parco Fluviale, si completa l'esperienza di fruizione delle sponde del Bisenzio - che già in molti vivono quotidianamente - per renderla più appagante e sicura. Con i suoi 110 ettari si tratta di un'area importante, anche quanto a dimensione. Ogni città ha un forte legame, storico e affettivo, con il proprio fiume. Così è anche per Prato e per il suo Bisenzio. Tuttavia, dalla metà del Novecento, pur essendo una risorsa essenziale per l'industria tessile e dell'abbigliamento, nella quotidianità si è assistito - come in molte altre città italiane - ad un allontanamento fisico delle persone dal fiume. Si è smesso di lavare i panni nel fiume, di farci il bagno, di pescare. Questo fino agli anni 90, quando ci si riavvicina alle sue sponde per fare sport, muoversi in bicicletta, incontrare gli amici.A quel periodo risalgono gli interventi di ampliamento dell'alveo - che hanno conferito al Bisenzio l'aspetto di un vero fiume-, la realizzazione dei primi percorsi ciclo pedonali e la sistemazione a parco in diversi tratti. Oggi questa tendenza a vivere en plain air è diventata un modello consolidato, un'abitudine su cui il progetto del Parco Fluviale si innesta per promuovere il wellness urbano, uno stile di vita sano che porta a stare all'aria aperta, socializzare con le persone, muoversi. Ed è per tutti. Ed è gratis.
Riversibility (acronimo che unisce le parole inglesi river = fiume con ability = abilità) è un progetto scientifico, studiato insieme alla ASL, alla Società della Salute e al Polo Universitario Pin di Prato, che - raccogliendo le indicazioni di un'indagine dell'Organizzazione Mondiale della Sanità - promuove la salute come bene collettivo. Le scelte progettuali e funzionali nascono da esigenze evidenziate in un percorso partecipativo molto frequentato che ha coinvolto i cittadini pratesi in workshop, incontri e laboratori (i resoconti del percorso partecipativo sono consultabili sul sito dedicato Riversibility). Il progetto promuove la fruizione dell'attuale pista ciclabile del Bisenzio come una vera e propria mobilità alternativa che collega il nord e il sud-est della città. E lo fa anche con l’inserimento, in zone considerate strategiche, di piccole attività commerciali e spazi per le associazioni posizionati su 16 nuove piazzole attrezzate. Nel dettaglio gli interventi previsti sono:
la realizzazione delle 16 piazzole attrezzate per la sosta in cui saranno presenti container riciclati (dotati di bagni pubblici e fontanello di acqua refrigerata) e “apecar” attrezzate.