I Conti Alberti, i “Conti rabbiosi”. Così sono definiti i membri della famiglia Alberti presenza costante nel medioevo pratese. Al massimo del loro potere ottennero, per investitura imperiale, il ruolo di conti di Prato e la loro sfrenata ambizione ed avidità permisero, con i vasti possedimenti, di dare forma alla Prato moderna. Infatti, tra il X e l’XI sec. la fusione del Castrum Prati e il Borgo al Cornio portò alla composizione definitiva dell’attuale città.
Prato e poi la Val Bisenzio (dove la famiglia fece costruire la Rocca Cerbaia a controllo della strada “di lombardia”) divennero il centro principale degli Alberti.
Un'accurata azione politica e bellica, mossa da una forte brama di potere, in pochi anni, fece sì che la famiglia creasse uno stato feudale molto esteso.
Gli Alberti, infatti, miravano a costruire una città ed uno stato capaci di contrapporsi alle realtà già presenti.
Il declino però non tardò ad arrivare; nel 1107, durante la guerra che contrappose la famiglia a Matilde di Canossa, Prato venne assediata e distrutta dalle truppe della marchesa in alleanza con quelle di Pistoia, Firenze e Lucca. In conseguenza di questo episodio, gli Alberti dovettero rinunciare alla loro ambizione di creare in Prato un’entità forte tale da contrastare la forza delle città vicine.