Uno spazio no profit che inizia la propria attività nel 1977 in molteplici ambiti culturali, organizzando mostre, conferenze, spettacoli e workshop. All’epoca, un nucleo di artisti e operatori culturali s’incontrava per confrontarsi sulle peculiarità del linguaggio fotografico, per creare progetti sperimentali e organizzare mostre. Nel 1981 fu inaugurata la sede espositiva in via Pugliesi 23, nel centro storico della città, con due mostre intitolate Topographie, Iconographie e Still-life di Luigi Ghirri.
Riflettere sul significato linguistico del medium fotografico, sui meccanismi della visione e della rappresentazione della realtà significava allontanarsi dalle istanze della fotografia a carattere etnografico e antropologico e dalla linea del fotoreportage. Dryphoto intendeva così operare uno spostamento di sguardo e di poetica alla luce anche delle forti esigenze di cambiamento sociale e di ricerca d’ identità sentiti in quegli anni.
L’attività espositiva dello spazio è caratterizzata da un’attenzione costante ai giovani, senza però dimenticare artisti già affermati.
Dryphoto ha da sempre cercato una relazione privilegiata con il territorio che abita, una vocazione politica che li accompagna fin dalla nascita: lavorare tenendo conto del qui ed ora senza cadere in provincialismi. Dalla necessità di uscire dai vari cerimoniali espositivi, dal rifiuto di vivere solo in spazi ed ambiti privilegiati ed istituzionali Dryphoto è arrivata alla creazione di progetti che, attraverso il coinvolgimento di diverse figure professionali, tengono conto della realtà economica e socio-politica del territorio nel quale si trova ad operare influenzata dai grandi cambiamenti avvenuti a livello globale.
Nel 2011 Dryphoto arte contemporanea si è trasferita nell’attuale sede di via delle Segherie 33a.
Per saperne di più:
www.dryphoto.it